London Design Biennale
La prima London Design Biennale trae ispirazione dal format di Venezia e sceglie come tema “Utopia by Design”, celebrando il cinquecentesimo anniversario della pubblicazione del classico di Thomas More “Utopia” (1516). Trenta sono stati i paesi invitati a esprimersi attraverso progetti e installazioni tra le eleganti mura della Somerset House, tra i quali non poteva mancare certamente l’Italia con la Triennale di Milano. Silvana Annicchiarico e Giorgio Camuffo, curatori di White Flag, hanno piantato venti bandiere bianche su una superficie in ceramica con la mappa geografica del mondo e hanno chiesto a venti designer di reinterpretarle come simbolo di tregua. Uno alla volta i venti oggetti prodotti hanno preso giorno dopo giorno il posto di una bandiera.
La Water Machine oversize di Basma e Noura Bouzo esprime il desiderio di dare all’Arabia Saudita una risorsa fondamentale come l’acqua, rappresentata dalle palline azzurre all’interno del grande distributore.
Con l’installazione Bliss di Helidon Xhixha, l’Albania realizza colonne e panchine in acciaio inox attorno a uno spazio vuoto centrale per invitare alla riflessione e alla solidarietà.
L’installazione Otium and Acedia del designer Porky Hefer per il Sud Africa mostra una serie di nidi sospesi con sembianze di animali (un leone, uno squalo, un coccodrillo, un piranha e una balena) per suggerire un ritorno all’infanzia e alla natura
Con la contaminazione tra gli antichi miti e i segni moderni dell’India, Sumant Jayakrishnan dà forma a Chakraview, una visione spirituale e progressista di un paese legato indissolubilmente al suo passato.
La Turchia presenta Wish Machine, un’interpretazione contemporanea dell’albero dei desideri dove i visitatori possono scrivere un proprio messaggio e inserirlo all’interno dei tubi facendolo viaggiare fino ai corridoi esterni alla stanza. Il percorso simbolico rimanda alla questione dei rifugiati europei.
In un mondo sempre più digitale, i Paesi Bassi ricordano l’importanza degli oggetti tangibili. Il progetto “Design Diorama: The Archive as a Utopic Environment” dello Studio Makkink & Bey indaga sugli archivi tradizionali di biblioteche, musei, giardini botanici e collezioni private.
Ovviamente non finisce qui. Il London Design Festival comprende molti altri eventi di settore, di cui vi parlerò presto!
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